Secondo di sette artisti invitati a Calasetta dalla Fondazione MACC nella primavera 2025, Adrián S. Bará (Città del Messico, 1982; vive e lavora a New York), Domenica 30 marzo, restituisce una serie di sculture in continuità con la sua ricerca, incentrata sugli effetti della standardizzazione dell’architettura internazionale sul corpo umano e i sensi. Bará decostruisce l’ambiente urbano, studia le strutture che lo compongono e in che modo esse plasmino la vita quotidiana. Al tempo stesso, crea uno spazio in cui il corpo umano si ritrova protagonista tra la scultura, l’installazione e la pittura.
Adrián S. Bará (nato nel 1982, a Città del Messico) vive e lavora attualmente a New York, NY. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale: PEANA (Città del Messico), SE Cooper (Portland, OR), The Bass Museum Art (Miami Beach), Kasmin Gallery (NY), Páramo (Guadalajara), Travesía Cuatro (Guadalajara), Assembly (Monticello, NY), National Academy of Design (NY), Guadalajara 90210, The Clemente (NY), Johannes Voght Gallery (NY), Zapopan Art Museum (Zapopan, Messico), Casey Kaplan Gallery (NY)… Ha svolto diverse residenze, tra le quali: PIVÔ (San Paolo, Brasile), ISCP – International Studio & Curatorial Program (NY), LACASAPARK (NY), Casa Wabi (Puerto Escondido, Messico; Tokyo, Giappone)…
La sua formazione accademica da regista lo spinge a raccontare storie, attingendo dalle esperienze quotidiane e dai materiali. È stato Direttore della Fotografia per i film The Weekend Sailor (2016), vincitore del premio per la miglior cinematografia al Madrid International Film Festival e The Solitude of Memory (2014) proiettato al Festival di Cannes (2015), e vincitore del Premio della Giuria per il miglior Corto Documentario allo Slamdance Film Festival. Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche internazionali, quali: Collezione Isabel e Agustín Coppel, Collezione Diéresis, Collezione Gaia, Collezione Imago Mundi, Collezione Sayago & Pardon, Collezione Suro.